Panorama
Continuano le azioni chirurgiche di Israele contro i vertici di Hezbollah. In questo video si vede un drone individuare e colpire, distruggendolo, un veicolo con a bordo il comandante della zona est dei miliziani filo iraniani che operano in Libano.
L'idea l'ha avuta il neo presidente argentino Javier Milei: mettere sul mercato gli edifici che oggi ospitano le prigioni (molto spesso in zone centrali della città) usando il ricavato per costruire nuovi stabilimenti carcerari più salubri e più periferici potrebbe essere una svolta.
Dagli esborsi monstre sempre in aumento, agli «scivoli» d’oro per chi non sarà rieletto, e tanto altro. Analisi delle spese Ue per mantenere se stessa nell’ultima legislatura. Ottenendo, per contro, ben poco.
Interpreta il patron di Banca Mediolanum in un film. «Uomo non ipocrita e generoso» dice l’attore. «Si è preso cura dell’istituto, Ma anche dei risparmiatori». E sulla parte politica che lui sostiene: «Schlein dovrebbe ascoltare di più chi vive nelle periferie».
Il presidente Erdogan alle prese con una sconfitta elettorale e un contesto geopolitico rovente, rivedrà anche il suo rapporto con l’Islam politico?
Le illustrazioni di Manuele Fior, in mostra a Milano, esaltano la figura del «padre del noir italiano». Un autore troppo a lungo trascurato dalla critica. Ma ora le sue opere, psico-thriller ambientati soprattutto nel capoluogo lombardo, tornano in libreria e, finalmente, vengono valorizzate.
Tempo di sfizi gastronomici, di aperitivi, di antipasti golosi per pranzetti appetitosi, ma non eccessivamente impegnativi. Abbiamo così pensato a un classico: al contadino non far sapere quant’è buono il cacio con le pere.
E già che siamo in tema di citazioni popolari, c’è anche l’altro detto molto settentrionale: la bocca non è stracca se non sa di vacca. Così la ricettina di oggi si presta anche a servire i formaggi alla fine del pranzo in maniera originale.
Ingredienti - Una confezione di pasta sfoglia, due pere Abate magari Igp Emilia-Romagna di generose dimensioni, 4 cucchiai di miele (meglio se di castagno e comunque rigorosamente italiano), 100 grammi di Gorgonzola dolce, 150 grammi in una fetta di Pecorino stagionato (o altro formaggio consistente), sei noci.
Procedimento - Stendete la pasta sfoglia conservando la carta forno. Ricavate con il coppa pasta tanti dischetti (ne verranno circa 8). Tagliate le pere a tre quarti liberandovi dell’apice e del fondo del frutto e poi fatele a fette di circa mezzo centimetro di spessore. Con l’apposito attrezzo fate un foro al centro in modo da togliere il torsolo. Con lo stesso attrezzo ricavate dalla fetta di Pecorino (o altro formaggio) tanti cilindretti. Sgusciate le noci e riducete i gherigli a granella grossolana. Ora pennellate i dischetti di pasta sfoglia con il miele, adagiatevi sopra una fetta di pera, inserite un cilindretto di formaggio nel foro centrale della ciambellina di pera e fate aderire bene la pasta sfoglia alle pareti del frutto. Sistemate tutto su una placca da forno ricoperta con la carta forno e cuocete a 180 gradi per circa 20 minuti. Sfornate e sistemate sopra ogni ciambellina di pera una mini-quenelle (potete farla operando con due cucchiaini) di Gorgonzola su cui farete cadere un po’ di granella di noci e servite.
Come far divertire i bambini - Fatevi aiutare a decorare con la granella di noci le ciambelline di pera, se sono grandicelli fate fare a loro i buchi nel centro delle fette dei frutti.
Abbinamento - Noi abbiano pensato a un’Albana di Romagna passita, se serviamo le ciambelline a fine pasto. Se come antipasto ottimi un Prosecco extra brut o una Passerina spumantizzata. Una scelta raffinata è l’abbinamento con un Marsala stravecchio.
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Clochard, immigrati senza fissa dimora, vagabondi assortiti... Parigi ne attrae sempre di più, ma si è deciso di nasconderli: la capitale infatti sta per ospitare le Olimpiadi ed è in corso un’operazione di rimozione coatta di chiunque rovini l’immagine della città, a costo di deportazioni di massa in provincia. Dove vedono arrivare gli «indesiderati», tra la sorpresa e il timore di pericolose tensioni.
In prima linea ci sono i servizi segreti di Recep Tayyp Erdogan, così come quelli dei regimi di Russia, Iran e Cina. Fanno operazioni e raccolgono informazioni in tutto l’Occidente. E l’Italia è un Paese cruciale.